Non fui mamma,
perché non volli
o forse fu paura
o egoismo alimentato dall’arroganza
della superbia,
aridità di cuore o bramosia di possesso,
per amore di me stessa e nulla più.
Non fui mai mamma,
né ascoltai pigolio di creature,
lasciando che il mio ventre sterile
partorisse soltanto fantasie
che ora nutrono appena
un solitario tramonto tra il sogno
di una carezza nell’ora della morte
e un bacio d’amore vero,
umido di lacrime e di compassione.
(a Valentina)
Versi davvero intensi, immersi in un soliloquio della maturità, in cui si tracciano sensazioni e stati d’animo convoglianti scelte del passato….forse rinnegate
Lirica molto apprezzata
Una lirica toccante oltre ogni dire.
Profondamente colpita dalla drammaticità dei versi; da cui si evincono, oltre alla bravura poetica, tanta umiltà e sincerità.
Un abbraccio, Marina.