Ricordo la fragranza del pane,
le pannocchie dorate nel cesto e
i chicchi sgranati del mais,
le risa d’argento
e il tepore dei giorni felici
tra i filari, lo zucchero e il melograno.
Ritrovo negli occhi l’ansia d’allora,
quando l’ozio moriva
il primo giorno d’ottobre
e consumavo le ore di scuola
sognando del fiume e della collina.
Non uno di loro è rimasto a cantare nel coro
e di quei volti non resta che l’incerto profilo
di una memoria d’amore,
mentre il magone prende per mano la mente,
che si perde lontano nel tempo,
inseguendo un tintinnio di campanelli
e il sapore dell’uva.
Ricordi d’attimi importanti impressi nel cuore, ove una realtà completamente diversa del presente, crea una profonda malinconia…
Sempre bello leggerti, un abbraccio forte
Superbo scrivere in versi, un abbraccio amica cara e un milione di auguri di Buone Feste!