Stanotte è una notte come le altre
eppure non è la stessa notte,
oppure lo diventerà
quando il tempo smetterà di oscillare
al ritmo di un respiro sempre più stanco
in balìa dell’Inverna che gioca sul lago
accompagnando le onde verso la riva.
Questa è una luna a grimaldello,
che scardina le persiane ammantate di pudore
e posa il suo riflesso sulle membra sfinite nel letto,
le mani a sgranare nel buio un rosario
e i fruscii sono briciole di parole in frantumi.
In una notte che indossava il tepore d’aprile
scoprivo le spalle,
offrendo il collo alla lama tagliente della morte,
mentre un corpo cosparso di acqua di rose
scioglieva le dita, slegando i nodi,
ed io, nel silenzio del vento,
immobile davanti alla scacchiera,
attendevo invano di muovere la mia pedina.
Le notti sono tutti uguali …. il buio, la luna, il vento che accompagna le onde del lago verso la riva ….. quel fruscio cadenzato che ascolti quasi fosse un respiro …. il respiro di una persona a te cara …. che soffre …… e speri che quel sussuro non smetta mai … quasi che il suo chetarsi possa far finire per sempre quel soffio stanco che scandisce il tempo.
Marina …. ho unito questa notte d’aprile … con un’altra di quattro anni fa …. ma quello che riesco a “leggere” è sempre un grande dolore.
Ho visto il video …. ho visto la Marina bambina, quella di cui ho un ricordo nitido … ho visto Valentina … e l’ho trovata più bella di come la ricordavo …. c’era anche Sergio, ma il suo viso non lo ricordavo.
E poi c’era Anna …. tua nonna forse … o una zia .. questo non lo so …. ma una cosa si evidenzia in quei sette minuti di immagini …. sei stata molto amata.
Lori