Ho raggiunto il golfo
dove dimora il vento
nascosto tra le vette
delle montagne antiche
che di glaciale pianto
colmarono l’abisso
scavato nel cuore della terra
emersa dal cristallino mare
Scende
accarezzando l’onda veloce
ed accogliente
rifugio delle sopite voglie
e dei sospiri che dalle celle
si levano in attesa del mutar
di quella rosa
che segnerà la direzione
in cui fuggire
solcandone la superficie
ammantata di spuma e di stelline.
Là
al limitar del molo che si tuffa
nel cobalto di un azzurro
in cui si specchia il cielo,
ho volato anch’io
seguendo il passaggio degli aquiloni
e delle luminose vele
inquadrati nell’angusto spazio
di un obiettivo digitale,
ultimo confine proibito
al desiderio di una libertà artificiale
..quella libertà agognata, ove vola il cuore lontano dal quotidiano, che imprigiona in schemi ripetitivi, ove l’anima non riesce a decollare nelle sue desiate emozioni….