8 marzo: quale donna?

Di quale donna vogliamo parlate?

Già, la donna… E’, né più né meno, che un bambolotto.

Quando è una “lei”, allora è madre, sorella, moglie, compagna, alla quale si chiede di essere una buona “fattrice”, cuoca, infermiera, psicologa… obbediente miscela di santità timorata di Dio e fedeltà canina, disposta a subire maltrattamenti e tradimenti, in cambio della certezza che “sopra-tutto” esiste la famiglia…

Quando è “l’altra”, diventa geisha, provocante, pronta all’uso, all’orgasmo, a “stare al suo posto”; la si può trattare come una puttana, quantificando il valore delle su prestazioni; con lei non si fa l’amore, ma si “scopa”, perché c’è feeling… e se non è mai stata madre, il suo corpo vale meno di niente, perciò può essere usato e buttato, quando è venuto a noia, con la stessa semplice noncuranza con cui ci si cambia un paio di slip.

Che sia “lei” o “l’altra” è comunque una “povera” donna, condannata a partorire anche gli uomini, spesso senza riuscire ad educarli…

Questa è la pubblicità di uno yogurt…

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4 Responses to 8 marzo: quale donna?

  1. giampiero iezzi says:

    Essere donna non è la malattia resa incurabile forse per qualcosa d’impensabile combinato che ha cambiato l’umore di colui su che stà nel blèu dipinto di blù …
    Rimani, resti e lo sei l’amore regina delle fantasie più belle. eeeh . togli dal blog quella tua brutta opinione.

  2. Pattyrose says:

    Ho scoperto ora questa pagina, la condivido totalmente, sacrosanta verità!!

  3. iezzi giampiero says:

    troppi pensieri cattivi superano quelli buoni.Periodicamente occorre fermarsi , anche se il tempo procede, tarando le forze insieme, senza fare scelte in nome di rapporti di essere sesso femmina o sesso maschio, per riunirsi nell’unico impegno di rendere più vivibile
    il mondo da noi realizzato per vivere sulla terra.

  4. silvia says:

    Traspare profonda amarezza da questo brano, che purtroppo rispecchia delle verità
    sacrosante,…ma certamente la grande personalità di cui è dotata l’autrice riuscirà
    a scrollarsi di dosso “questi luoghi comuni”, inadatti alla sua profonda sensibilità e a
    proseguire in un cammino radioso per la sua anima sempre giocosa…
    Un forte abbraccio Marina

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