E’ la terraferma, a rabbrividire il cuore,
l’immobilità della straniera zolla,
che subisce l’impronta, ma non raccoglie
il greve fardello dell’emigrante.
Nostalgia… affondi le tue radici in mare,
che imperturbabile alterna il suo riflusso,
con la risacca sulla scogliera amara,
ultima spiaggia dell’anima ammutolita e stanca
che lentamente s’arrende alla sabbia e al sale,
ormeggiata fra i grovigli delle alghe,
che dell’esodo ascoltano lo sconsolato pianto.
Triste destino degli emigranti, sempre indesiderati in quel loro approdare emaciato su
terre straniere e solo l’ammasso di alghe marine, fluttuanti, sembra accogliere il loro disperato lamento
Sempre originalissima, Marina, nel tuo splendido poetare