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La vergogna

Posted on 9 marzo 2012 by Marina Perozzi

La bestemmia piegava la bocca in una smorfia innaturale, le labbra screpolate frementi di livore, mentre sillabe arrochite scandite senza pudore colpivano a fondo con l’insulto peggiore. Eppure la vergogna, celata fra gli abiti dell’ira, era pronta a cogliere la … Continue reading →

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Il macello

Posted on 2 marzo 2012 by Marina Perozzi

Lo sento ancora, incollato alla nuca l’alito caldo dal fiato corto che mi cingeva il collo artigliando i miei undici anni appesi al gancio di un domestico macello. È la voce della mamma, che mi accarezza e mi rimbocca le … Continue reading →

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Sazia di te

Posted on 1 marzo 2012 by Marina Perozzi

Mi saziavo di te, avidamente, addentando il tuo nome con l’emozione della prima volta, la pelle umida di rugiada offerta alla timida aurora di una primavera sbocciata fra le mura di un convento antico. Mi sfiorò appena Il sentore rancido … Continue reading →

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Vicolo San Martino

Posted on 25 febbraio 2012 by Marina Perozzi

Poteva essere già primavera, ad incedere in punta leggera di danza, fragrante di glicine in fiore tra i rigagnoli dell’ultima neve disciolta alla luce del tiepido sole. Camminare tra la gente e i colori, stordita da un pugno di coriandoli … Continue reading →

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I giorni dell’Eden

Posted on 22 febbraio 2012 by Marina Perozzi

Ti laverò le mani, con l’acqua fresca di fonte, la più dolce, quella che sgorga dalle nostre alture e non conosce fango. E la faró scorrere osservandone le gocce che s’intrecciano alle nostre dita come ghirlanda di gelsomino attorno ad … Continue reading →

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Il bacio sulla bocca

Posted on 14 febbraio 2012 by Marina Perozzi

S’un letto di spine giace il corpo immoto anchilosato nel sogno della corsa impigliata tra i lacci di un paio di suole sfatte. Sulle tempie sottili si consuma il tempo, mentre le palpebre chiuse rincorrono i sorrisi e le onde … Continue reading →

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Come un lebbroso

Posted on 12 febbraio 2012 by Marina Perozzi

Un bacio, una carezza, una rosa una parola nuda privata di quel rosso rutilante che abbaglia le ciglia degli amanti e veste le bugie di vellutati guanti… Per un giorno, un’ora soltanto vorrei non ascoltare il suono fesso che decora … Continue reading →

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Blackbird

Posted on 11 febbraio 2012 by Marina Perozzi

Nero su bianco, bianco che inghiotte il nero. Nel rosso affonda il becco, in cerca di tepore. Muore intirizzita l’anima non connessa al cuore. (Anche attraverso le sbarre di una prigione, l’occhio non può smettere di osservare…)

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Nel candido giardino

Posted on 4 febbraio 2012 by Marina Perozzi

S’è posata, come soffice bambagia ad intenerire il gelo che attanaglia il cuore, per attutire la voce arrochita che ancora urla il nome di un amore appena sfiorato. S’è adagiata, in sordina, sbocciando tra i rami spogli delle betulle, insinuandosi … Continue reading →

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Come Parsifal

Posted on 2 febbraio 2012 by Marina Perozzi

Non smetti mai di mostrarti in una veste nuova intessuta di rubino e di ossimoro, nell’improvviso calore di un tramonto che nel dare addio al giorno si tinge di sangue, per regalare al gelo della notte l’impressione di un’estate che … Continue reading →

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