E ancora una volta vengo a te
con le labbra gonfie d’orgoglio e
di superbia,
che il tempo ha screpolato
piegandole nell’amara smorfia
della rabbia e del dolore.
Ti parlo e non ti credo
o forse non so ascoltarti
mentre inutilmente provi
a convincermi che mi ami,
ma io sono come la sabbia del deserto
in balia del vento,
non trovo pace perché non ho rifugio
in cui anelare di deporre
i miei pensieri stanchi,
ché la sete della battaglia
non si placa
e l’arsura si fa mortale,
quando anche la lacrima
congela una voglia di resa
cui non s’abbandona l’anima mia
perduta.
Passa da me, anche se io nel male imposto vivo,Marina sei il fermento della felicità!!! che io con un Ti Amo lo rendo Amore a te con un bacio per un sorriso del tuo volto per scaldare il cuore mio
Un carattere che non si piega all’andirivieni dell’amore, sempre così variabile nel
suo soffondere attimi gioiosi, interrotti improvvisamente da inaspettati rovesci che
modificano la traiettoria d’un sentimento profondo….
Lirica molto apprezzata