Un rosso volgare e sbavato
dilata le labbra del sadico clown
celato dal trucco pesante
di bugiarda allegria
mentre atteggia la bocca
al sacrilego bacio di fiele
che vira in veleno
la fragranza del miele.
Senza pudore
sfida la giustizia distratta
di nostro Signore,
chiamato a volgere lo sguardo altrove
lasciando al Male il boccone amaro,
da masticare in tutta tranquillità
all’ombra di una croce arrugginita,
abbandonata tra la polvere di una fede perduta
per sfamare il cuore con quattro sospiri
e tutta l’amarezza di una vita sprecata.
Trapela un senso di grande amarezza in questi splendidi versi, ma c’è sempre una speranza, che aiuta nel percorso a vedere bagliori luminosi, per riprendere a sorridere….
Poesia paiciutissima
…Potrei scriverti mille cose cara amica…regalarti pensieri di GRANDE comprensione…e per certi versi, anche di condivisione….la rabbia mi viene quando, e forse non e’ giusto pensarlo,alcune vite….sono sprechi tripli…per quello che sanno DARE…SENTIRE…CREARE….
Resisti!….Riassumo tutto in questa semplice..NON semplice parola..che continua a venirmi dal cuore.
laura
ho imparato che quando nel tempo la vita cammina tutto ciò che lo circonda ,sempre è a disposizione di tutti fino alla data dal destino imposto.
Come la mia storia, quando viene meno la salute nella vita la mente è disorientata.
Con la realtà attuale del lavorare con dignità si crea qualcosa di tangibile da ricordare
puoi avere tutto. Epoi niente solo il nulla ti convince a proseguire fino alla morte,
senza un qualcosa senti la vita ti manca sotto i piedi ti fa stare male e
con sorpresa nel dolore si frigge la speranza di comporre un domani. forse a questo
punto il signore ci chiede di essere uomini con lafede per essere umani.