È lo sguardo rassicurante della fede,
che mi manca,
Il sorriso flautato della mamma,
mentre osservo questo cielo livido di piombo,
che affresca la cupola del tempio.
Alzo gli occhi per scorgere
il raggio della tua presenza,
Signore, farsi largo tra le parole
scagliate verso il centro del bersaglio,
ma le ceneri fumanti dei giorni
rivelano soltanto impalpabili tracce
impregnate di nicotina e carta straccia.
A mia sorella A.M.
Dolore antico
che solfeggi
sulla carne
i tuoi malori
nel corpo reo
è,mio!…
Io sono
un buon arrangiatore
cantautore,
poeta d’emozioni
allo strofinar dei
sentimenti nella fantasia,
non puoi consumarlo tutto
il patrimonio della salute
che dalla nascita è solo mia.
Diversi,
degli spartiti che mi suoni
io per te li canto a melodia.
Li puoi ascoltare inserite nella
silloge delle mie poesie.
Sono ancora qui, come ipnotizzata davanti all’incanto di questi versi…
Intanto, le parole risulterebbero davvero assai riduttive ad esprimere l’emozione per la dedica… La fede è in te, sorella cara… La si evince dalla spiritualità di questa lirica tanto intensa, nel dolore che esprime, quanto di rara bellezza poetica.
E tutto questo non può venire da ciò che ha la caducità della materia; bensì dalla parte spirituale che è in ogni essere umano e che anela alla stessa sostanza della quale è stato creato. Grazie… Ti abbraccio forte.
Bellissima e molto sentita per molteplici ragioni… Un abbraccio dal cuore.
Cercare un alito di fede ,che forse aiuterebbe a vedere quei lati positivi della vita, al momento lontani….ma ci si perde solo in un’avvolgente ombrosità…
Versi molto belli