La rugiada ha il sapore della tua voce,
che canta il fugace risveglio dall’arsura
allontanando il mostro che morde la carne
e illividisce i giorni.
È frescura dissetante di acqua distillata
che deterge il fango indurito dalla smorfia del gelo,
nel quale agonizza e si dibatte la vita,
per trovare uno spiraglio tra lo sterco e il sale.
A mia sorella A.M.
Vero? Domando al dire,
per sopravvivere al vivere imposto
se c’è, come si fà?
La vita merita una vita da poesia visto che proposta in dono è molto bella.
Anche per il gusto di solo far vissuto io la poeterei… che
paglia e fieno sia meglio della sabbia riva al mare, con le onde alla marina…
che allaga il cuore di chi ancora zappa la ragione prima di rispondere
pure per cavare un fiore dai ricordi.
Sono qui, davanti a questi versi…
Leggo e rileggo… da ore…
Poi, torno a leggere ancora un’altra volta…
L’emozione è troppo forte…
Cerco le parole… ma sembrano rondini impazzite che vorrebbero volare da te
ad abbracciarti forte… mute… fra le lacrime.
Grazie, sorella cara.
Sempre originalissimi e profondi i tuoi versi, che nella natura, rispecchiano emotive sensazioni dell’anima….apprezzatissimi