Da poco s’è accesa l’altra sponda,
che porge il suo volto al mio balcone
proteso a tendere lo sguardo oltre il molo
seguendo la frangia dell’onda in fuga
verso l’abbraccio dell’opposta riva.
Alle mie spalle il tuono
e l’ombra minacciosa della tempesta
accovacciata dietro il crinale del Limidario,
pronta a ghermire il lago scompaginandone la quiete,
costringendomi a chiudere la finestra
per raggomitolarmi fra le lenzuola,
immobile, ad ascoltare.
Il monte Limidario si trova sul versante piemontese del lago Maggiore, al confine tra l’Italia e il Canton Ticino.
Attimi di solitudine, in cui ci si accoccola in sè stessi, mentre al di fuori i rumori furiosi
della natura, imperversano senza curarsi di noi….
Versi apprezzati
La tempesta fa sempre un pò paura… perché il fenomeno è sempre associato a un dissenso di Dio per qualcosa che non trova la sua compiacenza.
Da piccola, ricordo, che quando si annunciava la tempesta, mia nonna, mia madre ed altre donne che si riunivano a casa nostra per tale ragione, recitavano molte volte il rosario; insieme a molte altre preghiere. Osservavo i loro volti tesi… e, al contempo, vi scorgevo quella luce che confida in Dio. Nell’attesa che tornasse la quiete…
Trovo questi versi ricchi di suggestività e carica emotiva.
Nonché, artisticamente, bellissimi!