È un filo di seta,
che continua ad inseguire l’onda
del ricordo, un fluire denso
di fluida melodia
dalla voce bianca,
in attesa di un cenno
per volare lontano,
in chiave di sol,
glissando in crescendo
sulla scala cromatica della vita.
È soltanto muta nostalgia,
che non restituisce il sorriso
alla memoria,
ma disegna la pausa
di una semicroma
sul pentagramma di una partitura
senza corona, né ritornello.
Imparai il “Va pensiero” a scuola. Ero in quinta elementare e il maestro di canto, che noi chiamavamo “Bombardone”, sputò sudore e sangue, per insegnarcelo, con gli accenti, le pause e gli staccati al posto giusto.
Oggi l’ho sentito ricantare da un formidabile coro di ragazzi, durante il concerto trasmesso in TV in diretta dalla Camera dei Deputati e il mio “Va pensiero” ha cantato con loro…
la poesia comunque stai di cuore contenta o arrabbiata composta rivista firmata da te poetessa sono brani che librano le fantasie dell’anima di chicchessia. A volte nel senso posso andare fuori tema poetico ma sta pur sicuro che per come ho l’anima sempre in ebollizione, grazie al mio metano inesauribile fuoco nel male, …. ricevo con intensita le tue emozioni profetiche.
sempre maestose ed emozionanti le tue poesie, Ti auguro sereno Natale , abbracci forti !