Ora che la neve s’è fatta più vicina
e le ombre lunghe della sera
tra poco copriranno col manto
della notte la sentinella muta
che vigila alla mia porta,
avvolgo i piedi nudi nel gelo del silenzio,
lasciando ciò che rimane
all’ultimo sorriso che mi donasti,
brindando senza rancore alla vita
che s’è presa gioco di noi,
lasciandoci sul banco dell’usato
in balia di un destino sciagurato e cieco.
Tutto è avvolto in un respiro l’ultimo che darà il “la” per musicare con l’anima il destino
di un mondo nuovo senza chiedersi di cosa sia la sofferenza sulla terra invasa di felicità.