Ti laverò le mani,
con l’acqua fresca di fonte,
la più dolce, quella che sgorga
dalle nostre alture e non conosce fango.
E la faró scorrere
osservandone le gocce
che s’intrecciano alle nostre dita
come ghirlanda di gelsomino
attorno ad un velo di sposa.
Torneranno i giorni dell’Eden,
quando Dio ancora non sapeva
del Male e della sua semenza,
che germogliò
tra i palmi delle nostre mani
e non ci diede scampo.