Poteva essere già primavera, ad incedere
in punta leggera di danza,
fragrante di glicine in fiore
tra i rigagnoli dell’ultima neve
disciolta alla luce del tiepido sole.
Camminare tra la gente e i colori,
stordita da un pugno di coriandoli
e dalle trombette lungo la via,
le guance appena sferzate
da uno sbuffo ancora frizzante
nascosto dietro l’angolo della vetrina
dei cuori in offerta speciale
per le coppie in ritardo con S. Valentino.
Poche manciate di respiro
giunte così, all’improvviso,
sgranocchiano le ultime tracce d’inverno
sui bordi del marciapiede
e il buio della notte sembra così lontano,
con il sibilo costante del vento
che ringhia contro le persiane…
Una sequenza di immagini dell’infanzia, rese molto belle da un poetare spontaneo e al contempo originale, molto, molto piaciuto