Tendo la mano per te,
che muto stai in disperata attesa,
le dita tremanti di rabbia e di dolore
protese ad accompagnare parole
pregne d’orgoglio e d’ira che tu
non potresti dire.
Non mendico ciò che fu rubato,
la vita,
ma pretendo la restituzione dei sogni,
i tuoi,
da porgere fra le mani tue,
pallide,
che nel buio cercano le mie,
invocando la misericordia
che ha smarrito la strada
e non ti accoglie nella sua casa.
Ciao! Gianni … Non passavo per caso da quì. Son venuto a salutare te , il grande Gino
e la dolcissima Marina che in ogni ora minuto e momento pensa a te, come lo faccio io con il buon Gino emotivo. Vedi ! ora nel dolore infinito comprendi chi nello starti vicino per soddisfare le tue necesità ti ama comunque con amore…. Io non lo faccio mai, ma vorrei ooh Signore nel pregarti intensamente, di richiamare presso di te il Giampiero con il Gianni entrambi disabili e scontentissimi della vita…. offerta alla svendita del tempo.