Avevano seguito la stella, i pastori, attraversando il deserto, guidati da quel raggio di luce, nel cielo notturno di Palestina.
Un piccolo Re, fragile, nudo, li aveva incantati col suo accorato vagito.
Per giorni e giorni attesero i Magi d’Oriente coi doni all’infante.
Per notti e notti scrutarono in cielo la magica stella, che pian piano sbiadiva.
All’alba del dodicesimo giorno compresero che né oro, né incenso, né mirra sarebbero giunti a quel bimbo gemente.
Ripresero dunque il cammino, i pastori, convinti che quello non fosse il Re che cercavano.
Ogni dodici lune la stella si presentava nel cielo di Palestina.
Ricominciavano il viaggio, i pastori, guidati dalla fulgida luce.
Di nuovo quel vagito li chiamava a raccolta.
Ogni dodici lune giungevano a piedi attraverso il deserto, i pastori, per attendere i Magi coi doni.
Avrebbero continuato a scrutare il cielo fino a quando, finalmente, da Oriente li avrebbero visti arrivare.
Una descrizione davvero originale d’un evento importante, su cui l’autrice si sofferma
con sensibilità, evidenziando particolari e immagini cari a tutti noi…