Le risate degli infermi

La freccia indica la finestra della stanza di Giampiero Iezzi, ricoverato presso l’Istituto C. Besta di Milano, in attesa di sapere se potrà essere operato per ridurre gli effetti del suo Parkinson.

Di fronte all’Istituto si trova il Dipartimento di Fisica del Politecnico

Candidi asfittici ciclamini
sul davanzale della finestra
dai vetri appannati di sospiri e di dolori
piegano lo stelo verso il cortile
del Dipartimento infreddolito
coricato fra i prati brinati di Città Studi.

Petali intaccati da corrosivo enfisemico smog
che aspirano a giovani contrastanti risate,
per rintuzzare i gemiti soffocati degl’infermi,
adeguati al ritmo di piedi tumefatti
strascicanti in pantofole imbottite
d’amarezza e rassegnazione.

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2 Responses to Le risate degli infermi

  1. Pattyrose says:

    Conosco il Besta, purtroppo… Come sempre la tua sensibilità si tocca con mano, grazie.

  2. silvia says:

    Un’atmosfera particolarmente ruvida s’insinua in quella Città di Studi ove persone
    in cerca d’un alito rivitalizzante si muovono impacciate in quei giorni di vita velata…
    mentre il paesaggio, coi suoi colori, cerca di donare un vezzo rassicurante…
    L’augurio è profondo per soluzioni innovative nel miglioramento di quei percorsi frenati
    dal male…

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