Ora riposi sotto le fronde dell’abete argentato,
avvolta nel tepore della soffice neve
che protegge dal gelo le zolle
sulla scarpata della strada ferrata.
Si faranno ombrello leggero
che ripara dal sole cocente d’agosto,
gli aghi del ramo che ti accarezzano lievi,
piegando clementi gli artigli
per non graffiare il tuo muso screziato.
E tu tenderai la zampina sorniona
per sfiorare la mano alla mamma
anelando il calore di una carezza
mentre pettina il tuo serico pelo.
Versi di una dolcezza incredibile e profondo sentimento, legato a una creatura della vita che ha rappresentato attimi di compagnia e affettuosità, in un ciclo di vita, ove ogni essere è destinato ad un percorso che si estingue nel corso del tempo….