Partono, i convogli,
con valigie foderate di sogni
che si rincorrono come onde di lago
in cerca di spumeggiante voglia d’ebrezza
che sciolga la solitudine dei rassegnati amanti.
Si sfiorano, le mani,
smaniose d’intrecciarsi ancora
per sfogliar la margherita dei desideri,
petali come soffice guanciale
su cui adagiare interrogativi di dubbiose menti.
Nel fischio prolungato
di un capostazione indifferente
si frantuma l’ultimo bacio,
che scivola sui binari della nostalgia,
evaporato nel tenue profumo
di un lucida labbra al sapore di fragola
confuso col metallico pulviscolo
di un ritmico sferragliar di treno,
che accelerando se ne va.
Nella stazione i saluti mettono sempre un senso di tristezza ….e già nella mente prendono consistenza le immagini del ritorno, con stretti abbracci e nuove speranze di attimi prolungati da trascorrere di nuovo insieme…