Non restano che le grida dei gabbiani
a confondersi tra le piume del tramonto
che insanguina il golfo
adagiato nel suo letto di liquida trasparenza
in attesa della morte di un altro giorno
abbandonato dal sole.
Rivive un altro inverno di umide brume
quando le voci intrecciavano arabeschi di parole
nell’aria frizzante di un gennaio senza pioggia,
mentre il lungolago in controluce stava in ascolto
tenendo l’ombra degli amanti per mano.
Splendida, le immagini evocative, colora l’anima. Un abbraccio forte!
Malincononici richiami d’un lago solitario che si crogiola delle acute grida dei gabbiani, in un paesaggio plumbeo, ove sembrano scomparse del tutto tracce e aneliti d’amore….