che pungendo le narici
risvegliava una nuova stagione
per declinare parole d’amore,
m’inebriai del soffice giallo
che di polline leggero rivestiva
l’anima mia pronta a sbocciare
ai primi raggi di un tiepido sole.
Fu il sogno di un giorno soltanto,
poche ore furtive rubate alle fiabe
col tuo sorriso dipinto per gioco,
tra le labbra amare, socchiuse,
nel capriccio di un bacio forzato,
che la bocca mia lasciò inaridita.
Magnifici versi dedicati alla donna, in una ricorrenza cosi tanto significativa…
Che non smentiscono la sensibilità e la nota bravura di questa eccelsa autrice.
Grazie.
Quell’ambiguo fare maschile, che cela sornioni pensieri, fa duolere l’anima della donna in quegli atteggiamenti di freddezza che rispecchiano il gelo del cuore….