Il lago appare nell’immobilità di una notte gentile
recando l’onda di un passato lontano
intriso di sangue, di sacrificio e di passione.
L’improvviso ritorno di antiche melodie
allontana il silenzio colpevole
di un presente privo di luce e di futuro,
mentre con gli occhi colmi di pianto,
al ritmo della cantilena sussurrata a fior di labbra,
quelle parole ritrovano la primitiva voce,
intonata con l’emozione della prima volta…
“E la bandiera… di tre colori… sempre è stata la più bella…”
Rivedendo “In nome del Papa re” di Luigi Magni
Luino, 11 marzo 2011
Siamo sempre e solo italiani liberi di pensare in positivo…